Nell'opera di Lorenzo Lotto a cui ci stiamo dedicando, “Matrimonio mistico di Santa Caterina”, manca un pezzo, rubato nel 1528.

Il delitto compiuto probabilmente da un soldato, mette a disagio noi visitatori di oggi, davanti a questo capolavoro di Lotto.

Ma al di là dell’imbarazzo nasce anche il fascino per questa lacuna, la curiosità di sapere dov’è e cosa rappresentava il pezzo rubato. Ci chiediamo anche sulla personalità del bandito, solo un egoista o un amante di arte che avrebbe avuto un colpo di fulmine? E che ne pensa Lorenzo Lotto stesso del soldato rubatore e di noi, oggi, ogni volta che fotografiamo un dipinto, perché ci piace, e vorremmo portarlo con noi?

L'intervento che andremmo a fare indaga questo ultimo pensiero, il gesto del soldato, riletto in chiave contemporanea.

Struffando l’opportunità di poterci lavorare la dove lo stesso artista soggiornò (nonché dove si presume abbia tratto ispirazione per il suo paesaggio), abbiamo pensato, con una ripresa video, di focalizzarci appunto sulla vista verso l'esterno dell’edificio, che verrà riflettuto da uno specchio. In questo modo la vista del paesaggio andrà a richiamare e prendere il posto di quello mancante. A un certo punto, fa il suo ingresso una figura che fotografa il dipinto con un flash.

Il flash provocherà un sbaglio cui reagiranno i stessi protagonisti del dipinto. Essi sbateranno infatti gli occhi come fossero stati disturbati, e al contrattempo come una sorta di stupore... perché dopo questa fotografia, il dipinto torna ad essere come in origine, con una parte mancante, rubata, non più dalla mano di un soldato ormai lontano ma da un scatto a noi tanto vicino.

Gruppo 05: francesco Brega, Alessia Fiore, Giulia dal Monte, Luna Ota